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Come pettinarsi con il dolcevita?

Il dolcevita, si sa, torna sempre in auge quando le temperature scendono. Un capo senza tempo, glamour e sofisticato, classico e ricercato, da abbinare a diversi look e stili. Perfetto con un paio di leggings in eco-pelle – nelle sue versioni over – ma anche con gonne tubino e tacchi a spillo, jeans a zampa e blazer in velluto. Insomma, via libera al dolcevita, ma come pettinarsi per valorizzarlo e valorizzarsi al meglio?

Sì, perché inutile negarlo, la pettinatura va scelta anche e soprattutto in base alla mise che si decide di sfoggiare. E quando il protagonista assoluto dell’outfit è lui, il dolcevita, meglio optare per soluzioni che mettano in risalto il collo.

Se i tagli corti e il più classico dei caschetti sono le acconciature più azzeccate con il dolcevita, anche per i capelli lunghi c’è speranza. Eccome.

Perfetta, per esempio, la coda di cavallo. Il raccolto per eccellenza, alla portata di tutte – anche di quelle con una manualità meno spiccata. Bassa o alta, liscia o riccia, leggermente mossa o solo con le punte spettinata, poco importa, la coda con il dolcevita sta bene in tutte le sue possibili versioni, nessuna esclusa.

Stesso discorso per lo chignon, che si abbina benissimo con le maglie a collo alto. Se trattasi di mise da sera, più rigorose e luccicanti, meglio uno chignon pulito e tirato, mentre se il look è più casual, qualche ciocca ribelle può aggiungere un tocco personale al tutto.

Sempre a proposito di capelli raccolti, promossa anche la treccia, meglio se laterale e leggermente disordinata o a lisca di pesce, e la mezza coda alta con half bun – una delle acconciature più amate e sfoggiate da star e fashion setter di mezzo mondo.

Anche i capelli lunghi e sciolti sono ammessi e concessi. Ma preferibilmente in versione mossa e voluminosa, con la riga in parte o centrale in base alle preferenze.

 

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Capelli perfetti sotto il cappello?

Capelli perfetti sempre e comunque. Anche sotto il cappello. Sì, proprio così. Quando la moda impone il cappello nelle sue versioni più disparate dal fedora a tesa larga al basco in lana mohair fino al berretto classico ma con pompon voluminoso, meglio non indossarlo senza qualche precauzione. Il rischio è che una volta tolto il cappello la situazione della chioma sia disastrosa, tra elettricità fuori programma e messa in piega completamente rovinata.

Come fare, quindi?

Per restare sempre ben pettinati anche sotto il cappello – o almeno provarci con tutte le forze – meglio seguire alcuni semplici consigli.

  • Innanzitutto, per evitare che l’effetto cappa soffochi troppo i capelli, aumentando la produzione di sebo e rendendo la chioma visibilmente elettrica e ribelle, è preferibile giocare d’anticipo. Rinforzando e idratando: una buona maschera settimanale o uno spray nutriente prima della messa in piega possono davvero essere d’aiuto.
  • Con il raccolto non si sbaglia mai. Quando si decide di aggiungere al look quotidiano un accessorio super glamour come il capello, basta optare per una coda o uno chignon, una treccia o una mezza coda e passa la paura. Perfette, per esempio, anche le super chic cornrows, ideali per le chiome più lunghe. Un’unica accortezza: qualunque sia il tipo di raccolto scelto, va fatto nella sua versione bassa, all’altezza della nuca, per non “interferire” con berretti e turbanti.
  • Per chi, invece, non sa proprio resistere ai capelli sciolti, via libera a pieghe voluminose e “wild” con mossi vaporosi e linee non troppo precise. Quando si toglie il copricapo, per ravvivare la piega, basta andare qualche secondo a testa in giù, scuotere il tutto con l’aiuto delle mani e il risultato è garantito.

 

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Capelli elettrici, che fare?

Vuoi l’aria secca che riempie i cieli invernali, che, complice la mancanza di umidità, asciuga la cheratina della fibra capillare rendendo i capelli più aridi e leggeri. Vuoi che in inverno si utilizzano più spesso e volentieri una serie di accessori, da portare in testa, come berrette, fasce e cappelli, che sono responsabili dell’elettricità statica. Insomma, i capelli diventano elettrici, con quell’effetto “svolazzamento” antipatico e difficile da tenere a bada. Che fare, quindi?

La mossa vincente è renderli più pesanti. Non in senso negativo, ovviamente. Ma soprattutto quando i capelli sono fini, la strategia vincente passa anche attraverso trattamenti dall’elevato potere nutriente. Perfette allo scopo le maschere a base di olii vegetali da applicare dopo la detersione, lasciare in posa qualche minuto e risciacquare abbondantemente. Ottimi alleati anche asciugacapelli e spazzole agli ioni.

Un trucco infallibile? Affidare l’ultimo tocco dopo l’asciugatura dei capelli a una spruzzata di lacca. Meglio però non optare per un prodotto qualunque: la Lacca Super Eco Soft Touch garantisce un fissaggio naturale e un piacevole effetto volumizzante tutto da provare.

Alcune buone abitudini, poi, possono aiutare. Evitare pettini e spazzole di materiali sintetici – meglio quelle in legno con setole naturali. Altrettanto sconsigliabile l’abitudine di spazzolare troppo energicamente e a lungo i capelli. Ma anche asciugarli troppo spesso con l’aria calda: meglio impostare il phon a una temperatura non troppo elevata e lasciare i capelli leggermente umidi per contrastare l’effetto elettrico. Anche il pessimo vizio di passarsi ripetutamente e frequentemente nell’arco della giornata le mani tra i capelli potrebbe essere deleterio. Vietato anche strofinare troppo i capelli con l’asciugamano, per non favorirne l’elettricità.

 

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10 abitudini che causano la caduta dei capelli

Un cruccio per uomini e donne. Un incubo ricorrente per chi non ha chiome troppo folte. La caduta dei capelli. Ecco 10 abitudini – pessime o quasi, che andrebbero moderate o migliorate – che causano la caduta dei capelli. Se non altro perché anche in questo caso, prevenire è meglio che curare.

  1. Fare diete drastiche. Un regime alimentare fatto di privazioni e rinunce, di apporti calorici ridicoli e di porzioni ridotte all’osso mette in serio pericolo la salute e la bellezza della chioma. Il consiglio è di optare sempre per diete bilanciate, per programmi nutrizionali seri ed equilibrati, evitando di rincorrere pericolose e copiose perdite di peso.
  2. Scegliere acconciature estreme. Più che estreme, forse sarebbe più corretto definirle, estremamente tirate. Sì, perché il continuo utilizzo di forcine e mollettine per raccolti tiratissimi e legatissimi è un rischio per i capelli.
  3. Sottoporsi a continui stress e ansie. L’umore e la serenità mentale si riflettono anche sullo stato di salute dei capelli.
  4. Assumere troppi farmaci. Molti farmaci, soprattutto in associazione e in quantità massicce, possono contribuire alla caduta dei capelli.
  5. Esagerare o lesinare con i lavaggi. La giusta misura è quella vincente: né troppi né troppo pochi, perché se è vero esagerando si stressano troppo i capelli anche essere troppo parsimoniosi può dare risultati controproducenti.
  6. Scegliere i trattamenti chimici per i capelli. Permanenti e stirature effettuate con prodotti chimici impongono alla chioma uno stress importante, quindi meglio centellinarli.
  7. Utilizzare male il phon. Scegliere sempre il phon per asciugare i capelli e, peggio, tenendolo sempre a distanza molto ravvicinata ciocca dopo ciocca potrebbe essere una mossa deleteria.
  8. Abusare di piastra & co. Stesso discorso del phon vale anche per tutte le altre fonti di calore che si utilizzano comunemente per la messa in piega, che andrebbero dosate con moderazione e mai usate con i capelli bagnati.
  9. Imporre alla chioma maltrattamenti vari. Continuare a toccarli e legarli, ma anche colorarli e decolorarli, tingerli e arricciarli, lisciarli e intrecciarli non fa bene ai capelli e potrebbe velocizzare la loro caduta.
  10. Non assumere abbastanza ferro. Questa carenza nutrizionale può facilitare la caduta dei capelli soprattutto nelle donne di età compresa tra i 30 e i 45 anni.

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Inverno 2016/2017: fermaglio, mon amour!

Si prepara a compiere 100 anni nel 2020, ma non sembra sentire troppo il peso del tempo che passa. Dopo decenni di splendore e dominio assoluto delle tendenze moda, tra gli anni ottanta e novanta soprattutto, e qualche anno di calma piatta, il fermaglio sta vivendo una nuova rigogliosa fase di successo. Ebbene sì, questo accessorio per i capelli, inventato e brevettato nel 1920 da un esperto di meccanica e di metalli chiamato Charles Delsol, si prepara a far di nuovo bella mostra di sé tra le chiome più fashioniste di mezzo mondo.

Per l’inverno 2016/2017 il fermaglio è di gran moda, protagonista assoluto dei trend di stagione. E, come sempre a farla da padrone è la fantasia: il fermaglio, infatti, come insegnano le grandi maison di moda che lo hanno portato sulle passerelle più prestigiose del fashion system globale, si può declinare in mille modi differenti.

C’è il classico – rigorosamente a molla meccanica, ancora come quello brevettato all’inizio del 1900 – lineare e senza troppi fronzoli, piccolo o grande, ma anche medio. Ci sono quelli più vistosi e preziosi, carichi di pietre e lustrini, accessori e dettagli, che non servono solo – o forse assolutamente per nulla – a tenere “fermi i capelli”, ma assurgono di diritto al ruolo di gioielli da far sfavillare con orgoglio fra i capelli. Poi ci sono quelli brandizzati, che portano in bella mostra il nome dello stilista che li firma, come esponenti un po’ sfacciati di una voglia di eccesso e di lusso –non è un caso se uno dei brand del luxury più famosi del mondo, Louis Vuitton, ha una linea tutta dedicata agli accessori per i capelli, con lacci e fermagli.

Il consiglio è di divertirsi, con il fermaglio così come con la moda in generale. Di non prendere nessun trend – e nemmeno questo del fermaglio – troppo sul serio. Di utilizzarlo tranquillamente per la sua valenza funzionale, cioè per raccogliere a dovere i capelli, scegliendone le versioni più appaganti per il proprio senso estetico, ma possibilmente senza esagerare. Per intenderci, i maxi fermagli tutti luccichii abbinati alla tuta da jogging sono cool su Rihanna alle tre del pomeriggio a Los Angeles, ma diventano ridicoli sulla “signora Maria” alle nove di mattina in Posta, ecco.

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2016: è frangia power!

Un tempo, complice una band al femminile che divideva le folle, si parlava di girl power. Ancora più alle origini si parlava di potere alle donne, di femminismo e di quote rosa. Oggi, nel 2016, giusto per sdrammatizzare il tutto e buttarla un po’ sul fashion, si parla di frangia power. Sì, proprio della frangia intesa come ciuffo di capelli solitamente tagliati pari che copre tutta o parte della fronte.

E a parlare di potere della frangia. O, meglio, di come la frangia sia un simbolo ormai evidente e conclamato del potere femminile, di quella fetta di donne forti e indipendenti, assertive e determinate che hanno il pieno controllo della loro vita, della loro carriera e della realtà che le circonda. A dirlo una fonte piuttosto autorevole, il giornale The Guardian, che in un recente articolo ha spiegato come la frangia rappresenti il potere femminile nel 2016.

Non è solo di moda. E’ proprio una sorta di dichiarazione di intenti fatta grazie alle forbici del parrucchiere. Non è un caso che donne forti che occupano posti importanti della scala sociale, come la donna più influente del fashion system mondiale, Anna Wintour, le cantanti Rihanna o Taylor Swift e le attrici Selena Gomez o Ariana Grande la sfoggino con orgoglio spesso e volentieri. E non altrettanto casuale la scelta di donne di potere – lontane dai riflettori del mondo dello spettacolo e dai trend di quello della moda – che hanno optato per un taglio di capelli con la frangia: emblematico il caso del primo ministro inglese Theresa May.

L’antesignana di questa tendenza forse è da cercare nell’antico Egitto. Come non pensare alla frangia nera e lucidissima di Cleopatra? Se non era una donna di potere lei…

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Fluido cremoso lisciante professionale per capelli medi e ricci

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Capelli che cadono, perché?

Capelli che cadono. Chiome che si diradano – anche solo apparentemente. Spazzole che si riempiono di capelli. Ma perché? Nessun incantesimo sfortunato. E, tranne rari casi di vere e proprie malattie, è tutto assolutamente normale. Sì, forse non esattamente piacevole – per le donne come per gli uomini, più soggetti al problema – ma la caduta è da considerare come una fase.

Una fase fisiologica della vita dei capelli. La parte finale di un processo in quattro fasi, che comincia con la nascita del bulbo, prosegue con l’uscita del capello dal cuoio capelluto, con la sua crescita, per poi, infine, concludersi con la caduta dello stesso. E, non sempre caduta fa rima con addio capelli, anzi.

Infatti, è da considerare il principio di sostituzione, secondo il quale per fare spazio ai capelli nuovi, volenti o nolenti quelli vecchi devono cadere. Giusto per snocciolare qualche numero che rassicurerà – soprattutto in autunno quando la perdita dei capelli sembra più copiosa del solito – basti pensare che in condizioni normali si perdono mediamente circa cento capelli ogni giorno.

Esistono poi, inutile negarlo, alcune condizioni particolari, alcuni fattori che influenzano negativamente la salute della chioma, favorendo la caduta dei capelli. Tra questi, il dito è da puntare contro gli ormoni, le situazione psicologiche di forte stress, ansia e tensione e il delicato periodo post parto, allattamento compreso.

Chiariti i responsabili, il consiglio è di proteggere i capelli, riducendo il rischio di cadute fuori programma. Come? Seguendo una dieta varia ed equilibrata, ricca di frutta e verdura, per esempio. Ma anche evitando di maltrattare troppo la chioma, detergendola non troppo spesso, utilizzando con parsimonia phon e piastre liscianti, arricciacapelli e forcine. Esistono poi alcuni prodotti specifici, dall’azione ristrutturante e rigenerante, in grado di contrastare e rallentare la caduta, come il Bagno Riossigenante KOPEXIL TM Erilia Therapy, da applicare sui capelli bagnati, per poi lasciare in posa un minuto e risciacquare abbondantemente.

 

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Shampoo riossigenante per rallentare la caduta dei capelli

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Capelli fini, il taglio giusto

Capelli fini, quale sarà il taglio giusto per valorizzarli? Sicuramente le lunghezze extra, pari e senza frangia non sono la scelta ideale. Promossi a pieni voti invece tutti i tagli scalati e movimentati, che diano alla chioma un effetto più pieno e voluminoso. Ecco qualche dritta per scegliere il look migliore quando i capelli sono fini.

Scalatura e volume sono le due parole chiave, strettamente connesse e causalmente legate quando si tratta di tagliere i capelli più sottili. Sì, perché scalandoli nel modo giusto, senza sfilarli troppo e puntando su lunghezze medie – né troppo lunghe né troppo corte – anche i capelli meno corposi possono trovare personalità, carattere, ma soprattutto volume. Una precisazione è d’obbligo: è meglio evitare di sfilare troppo le ciocche quando i capelli sono fini, per evitare di impoverire e svuotare le lunghezze.

Scelto il taglio, medio e scalato, non resta che acconciare i capelli nel modo migliore. Come? Liscissimi? Meglio di no, perché la scalatura rischia di uscirne svilita e la chioma imbruttita. La strategia migliore dovrebbe essere: cotona, arruffa, arriccia e volumizza. Quindi, il consiglio è di optare per capigliature wavy, con ricci definiti e sostenuti, realizzati con spazzole e arricciacapelli, anche grazie all’aiuto di prodotti texturizzanti e volumizzanti ad hoc. Ottimo allo scopo lo Spray Volumizzante LifeCare Erilia Therapy, una garanzia per volumizzare e ristrutturare all’istante e senza risciacquo.

Un ultimo suggerimento. Per aggiungere movimento alla chioma, si può puntare anche sul colore. Qualche riflesso e accenno di luce, magari sulle punte più scalate, aiuta sicuramente a migliorare l’effetto generale. Provare per credere!

 

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Spray per dare volume ai capelli. Senza risciacquo

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Quando tagliare i capelli: 5 segnali da non sottovalutare

Quando tagliare i capelli? Ecco 5 segnali da non sottovalutare. Sì, perché meglio ammetterlo senza girarci intorno troppo, il taglio dei capelli per moltissime donne è un cruccio, una sorta di decisione dall’accezione quasi mistica. Non a caso, complici le vecchie credenze popolari, per scegliere come e quando lasciarsi sfiorare dalle forbici del parrucchiere spesso si tirano in ballo lune e comete, stelle e fasi lunari. Ma quando è davvero il momento di arrendersi all’evidenza, di darci un taglio netto, concedersi una semplice spuntatina o – addirittura – optare per un deciso cambio di look?

  1. Quando le doppie punte regnano sovrane. Lunghezze deboli o debolissime, punte “biforcute” che si spezzano solo a guardarle: i capelli chiedono pietà, ma soprattutto una bella spuntata per rinvigorirsi e ritrovare l’antico splendore.
  2. Quando i capelli sono spenti e secchi – modello scopa di saggina, per capirci. La chioma morbida e lucente è un vago ricordo, i capelli al tatto sono ruvidi e alla vista crespi e secchi. Non accolgono più “a braccia aperte” nemmeno la maschera idratante più intensiva. E’ proprio il momento del taglio.
  3. Quando i capelli hanno perso forma e vitalità. Ogni tanto il taglio va rinfrescato, anche per dare alla chioma una forma e un senso più definiti, per dare al proprio stile più personalità e al proprio look un effetto più curato e meno trasandato.
  4. Quando sono talmente rovinati da essere diventati fini e vuoti. Se non si tagliano mai le punte, i capelli finiscono per diradarsi e le lunghezze per svuotarsi, dando un effetto poco piacevole a tutta la capigliatura.
  5. Quando la voglia di cambiare taglio c’è, meglio assecondarla. Ci sono alcuni momenti nella vita. Alcune fasi particolari, in cui la voglia di modificare almeno un aspetto della propria quotidianità è troppo pressante per resistere. Ecco, questo è uno di quei segnali da non prendere sotto gamba: via con le forbici e nuova vita alla chioma.

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Shampoo riossigenante per rallentare la caduta dei capelli

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Capelli ricci in inverno, istruzioni per l’uso

Capelli ricci. Belli, anzi bellissimi. Di moda, anzi di gran moda. Soprattutto in questo inverno 2016/2017, come confermano le passerelle di mezzo mondo e le “teste” più famose d’oltreoceano. Da Beyoncè a Rihanna fino a Gigi Hadid, tutte le bellezze più cool del momento sembrano concordare che “riccio è bello”. Ma, come recitava un vecchio adagio “ogni riccio un capriccio”, quindi come tenere a bada l’effetto curly, soprattutto nei mesi più freddi dell’anno? Ecco alcune utilissime istruzioni per l’uso, qualche consiglio prezioso per prendersi cura delle chiome a tutti ricci anche in inverno.

Una premessa è fondamentale. Se è vero che tutte le chiome hanno bisogno di cure e attenzioni per essere sane e belle. Se è vero che non bisogna mai abbassare la guardia, in nessuna stagione, calda o fredda che sia. E’ altrettanto vero che in inverno i capelli ricci meritano un po’ di coccole extra. Perché? Perché, complici le temperature più rigide, la scarsa luce solare, il vento e l’aria secca, rischiano di diventare più aridi e fragili, con la conseguenza che si spezzano più facilmente e il tanto odiato e demonizzato effetto crespo è sempre dietro l’angolo.

Quindi, come sempre, meglio prevenire che curare. Sì, ma come?

Innanzitutto a colpi di detersione a piccole dosi e idratazione in dosi abbondanti. Un buon shampoo non più di due volte la settimana, scegliendo preferibilmente sempre prodotti a base di olii vegetali e dall’alto potere nutriente. Una maschera idratante da lasciare in posa per 5/10 minuti per poi risciacquare abbondantemente. E il gioco è fatto.

Importantissimo, poi, asciugare i capelli ricci con attenzione, limitando le fonti di calore, preferendo il diffusore al phon tradizionale e applicando sempre prima dell’asciugatura un prodotto idratante dall’azione protettiva e senza risciacquo.

Tra gli alleati più infallibili dei capelli ricci in inverno ci sono sicuramente le creme idratanti – no, non si applicano solo sulla pelle. Un esempio? La Crema Curl Definition Hair Collection. Un prodotto elasticizzante ed emolliente, con glicerina dall’elevato potere idratante, da applicare sulle lunghezze e le punte dopo lo shampoo e lasciare in posa per qualche minuto, per assicurarsi ricci definiti, morbidi, elastici e nutriti.

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Crema elasticizzante emolliente per capelli ricci