Taglio scalato o sfilato, la differenza? Non si tratta di sinonimi, come erroneamente qualcuno può ipotizzare, ma di due scelte decisamente diverse. Sì, perché la differenza tra un taglio scalato e uno sfilato c’è e si vede.
Ma facciamo un po’ di chiarezza descrivendo i due tagli con dovizia – o quasi – di dettagli e particolari. Giusto per fugare ogni dubbio.
Il taglio scalato
Quando realizza un taglio scalato l’hair stylist punta su ciocche di diversa lunghezza per ottenere un effetto volume equilibrato e armonioso.
Da sottolineare: il termine “scalatura” non deve trarre in inganno, non fa rima con geometrie marcate e tagli netti evidenti, anzi.
Questo tipo di taglio, a colpi di forbici classiche, è perfetto per tutte le lunghezze. Non è invasivo e si sposa alla perfezione con i capelli più fini, ai quali garantisce una dose extra di volume e tono.
Il taglio sfilato
Il taglio sfilato è tutta un’altra storia. A partire dagli “strumenti del mestiere” che il professionista utilizza per realizzarlo, le forbici seghettate e il rasoio, grazie ai quali la chioma viene sfoltita in alcune zone per acquistare maggior leggerezza.
Leggerezza, quindi, non volume. Da consigliare a chi ha capigliature più voluminose e sane, capelli spessi e forti.
Sì, perché il taglio sfilato è piuttosto aggressivo e rischia di compromettere ulteriormente la salute di capelli già deboli e inconsistenti.
Per qualunque taglio si opti, dopo aver scalato o sfilato i capelli a dovere, meglio trattarli con i guanti. O, ancora meglio, con il prodotto giusto: la Mousse Styling Hair Medium assicura corpo e brillantezza in poche mosse.
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